Fauna
Il Parco Faunistico dell’Amiata è un insieme integrato di aree faunistiche, separate tramite recinzioni, in modo tale che non vi possano essere contatti tra determinate specie. Gli ampi recinti permettono una gestione corretta degli animali, tanto da fare delle aree delle riserve genetiche, con una serie di accorgimenti affinché questi possano mantenere, il più possibile, le loro abitudini anche alimentari e riproduttive.
Gli animali che si possono vedere all’interno dei recinti del Parco

Lupo appenninico
Dall’altana di avvistamento del Parco si può ammirare il lupo appenninico e alcuni ibridi di Canis lupus prelevati in natura nell’ambito del Progetto Life IbriWolf. Il lupo appenninico presenta dimensioni leggermente inferiori rispetto ai “cugini” nordeuropei e nordamericani; il mantello ha colore e lunghezza variabili, d’inverno è più folto e tendente al grigio, d’estate è più corto e marrone-rossiccio. Lupo e cane possono accoppiarsi fra di loro e dare origine a prole fertile, gli ibridi, che possono a loro volta reincrociarsi nella popolazione selvatica. Maggiori informazioni

Muflone
Il muflone è ritenuto l’antico antenato di tutte le pecore domestiche, ed è presente nel Mediterraneo da circa 10.000 anni. I maschi hanno due grosse corna a crescita continua con tendenza a spiralizzazione laterale. La Riserva del Monte Labbro custodisce alcuni esemplari provenienti dall’Isola del Giglio che vivono in un’area recintata che comprende parte boschiva, pascolo e un laghetto per l’abbeveraggio.

Asino amiatino
Questa specie prende il nome dal Monte Amiata perché è originario di questo territorio montano. Ha un mantello di colore sorcino, il dorso è attraversato da una “riga mulina” che arriva fino alla coda e nella parte finale degli arti sono presenti linee nere dette “zebrature”. Il Parco Faunistico ha avviato alcuni anni fa un progetto di conservazione del patrimonio genetico di questa razza autoctona.

Tritone crestato italiano
Si può intravedere sul filo dell’acqua di un fontanile o sulla riva di un laghetto. Il tritone crestato italiano è il più grande tritone europeo ed è un anfibio. Può raggiungere la lunghezza di 18 centimetri e in fase acquatica il maschio presenta una cresta dorsale ben sviluppata che dà il nome alla specie, la femmina e i giovani della specie mostrano una stria gialla mediodorsale.

Capre
Avvicinandosi al primo recinto di ingresso del Parco, simpatiche e curiose caprette di varie razze accolgono i visitatori. Verrà incrementata la presenza di animali da cortile per diffondere, soprattutto nei giovani, la cultura dell’importanza dell’allevamento e dell’agricoltura in genere.

Cavalli
Nelle scuderie del Parco è presente uno storico cavallo di razza maremmana di nome Sansone, mentre nelle praterie, talvolta riparati sotto il fresco bosco di castagni e aceri, si trovano dei caratteristici Cavallini di Monterufoli, una razza equina molto longeva e più piccola di un normale cavallo. È un cavallo piuttosto robusto ma nell’insieme ha un aspetto piuttosto armonico e un’attitudine all’equitazione.
Altri animali principali che si possono vedere nella Riserva Naturale Regionale del Monte Labbro

Volpe
Si nasconde nei boschi, ricavando tane tra i rovi e dentro agli alberi cavi. La volpe popola la ricca fauna della Riserva e il Monte Amiata sembra essere il suo habitat naturale. L’impronta che l’animale lascia a terra è riconoscibile ma incontrarlo non è facile, è in grado di sfuggire all’uomo con molta rapidità, facendo perdere le sue tracce.

Tasso
Un curioso incontro che è possibile fare passeggiando all’interno della Riserva è quello con il tasso. Questo animale appartiene alla famiglia dei mustelidi, come la puzzola, le lontre e la faina, si muove all’imbrunire e scava tane con diverse stanze che tramanda di generazione in generazione, addirittura per secoli.

Lepre
Tra gli animali con cui è possibile imbattersi passeggiando nella Riserva Naturale del Monte Labbro spunta anche la lepre, un erbivoro che si muove principalmente al crepuscolo. Avvistarlo non è però così facile perchè corre veloce, può raggiungere anche 60 chilometri orari di velocità e può fare lunghi salti.
La variabilità dei progetti in atto in qualità di Giardino zoologico può provocare dei cambiamenti in merito alle specie custodite all’interno dei recinti del parco.